PENSI DI AMARLO INVECE È… “DIPENDENZA AFFETTIVA”

«Lo amo ma lui è un egoista e non pensa a me».

«Lui mi cerca solo quando ha bisogno, quando c’è qualcosa che non va».

«Gli altri mi dicono che mi usa, ma io non riesco a fare a meno di lui».

«Appena lascerà l’altra, ci metteremo insieme… speriamo presto…intanto paziento».

«Mi dà quello che può, mi accontento».

«Non è dipendenza affettiva, è amore!»


Silvia, nome di fantasia, 45 anni

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Indice

Cos’è la dipendenza affettiva e come riconoscerla

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Quando l’amore si trasforma in un’ossessione che domina la mente e fa soffrire, non parliamo più di amore ma di dipendenza affettiva.

Chi ne soffre ha un forte bisogno di legame nei confronti di una persona dalla quale dipende totalmente e sulla quale investe tutte le proprie energie. Vive costantemente nell’ansia di poterla perdere e ha bisogno di continue rassicurazioni. La relazione di coppia è vissuta come CONDIZIONE UNICA, indispensabile e necessaria per la propria esistenza. All’altro viene attribuita un’importanza tale da annullare se stessi e non ascoltare i propri bisogni.

Partiamo dal presupposto che l’amore è un sentimento puro e naturale, dove il rispetto e la fiducia sono le basi.

Voglio farti subito una domanda: “Tu ti stai rispettando?”

La risposta può già aiutarti a capire perché gli altri non ti rispettano, prendono il sopravvento e diventi dipendente da alcuni atteggiamenti o persone.

Questa domanda fattela ogni volta che ti senti prevaricata nel lavoro, in famiglia, con il partner, perché spesso siamo le prime a non rispettarci.

E questo vale anche per la fiducia.

“Hai abbastanza fiducia in te stessa?”

Tutto arriva dalle tue radici, ma anche da altro: arriva dai tuoi antenati!

Fino a che non fai il salto e non ti sgrulli questa etichetta di dosso, il prezzo da pagare è il karma che continua di generazione in generazione.

La dipendenza affettiva è quando non ti ami abbastanza, quando non ti basti da sola, quando a tutti i costi hai bisogno di un appoggio, come una stampella.

Quando c’è una dipendenza affettiva e non sai come superarla, per trovare un equilibrio dentro di te indossi una maschera, una corazza fino a che non succede qualcosa di eclatante, questa corazza perde la sua forza e la maschera si frammenta facendo uscire fuori tutta la tua fragilità, quella che hai messo a tacere perché non c’era nessuno ad aiutarti a curare le tue ferite, a rassicurarti, a dirti che va tutto bene.

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Di solito la ferita che porta a una condizione di dipendenza affettiva si forma nei primi anni di vita, più frequentemente a causa del rapporto con il genitore del sesso opposto, ma può accadere anche con il genitore dello stesso sesso.

La dipendenza affettiva non è collegata a esperienze traumatiche estreme. Sono aspetti dell’esperienza umana che tutti, in qualche misura, possono sperimentare e che influenzano il nostro comportamento e le nostre relazioni.

Questa ferita può essere provocata da una mancanza di comunicazione, dalla non presenza del genitore per motivi di lavoro, anche l’arrivo di un fratellino o sorellina può essere percepito come un abbandono, questi sono solo alcuni esempi dove il bambino crescerà con la convinzione di non interessare al genitore e di non meritare il suo amore.

Da qui questa ferita diventerà sempre più grande, fino a indossare una maschera: quella della “dipendenza affettiva”.

Impara ad amare te stessa prima di chiunque altro

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Semplice a dirlo, ma spesso non facile a farlo per chi ha ormai un comportamento automatizzato nel soddisfare le aspettative degli altri. Verrai sempre in secondo piano e ci sarà sempre qualcun altro che prenderà la tua attenzione e la tua energia. Ti capisco perché ci sono passata anch’io.

Il primo giorno in cui cominci a imparare ad amarti è il giorno del tuo concepimento. È stato dimostrato che anche il periodo che precede il concepimento lascia traccia dentro di noi. Nascere da due genitori che si amano è molto differente dal venire al mondo per caso o, peggio ancora, da una violenza.

Nel grembo materno ti nutri attraverso il cordone ombelicale, ma percepisci anche l’amore dei tuoi familiari ancora prima di venire al mondo e questo già forma il concetto dell’amore verso te stessa: è l’imprinting.

Poi, durante l’infanzia, si va a modellare o a rafforzare quel concetto di amore, di rispetto all’interno della famiglia, ognuno con le proprie percezioni, a seconda della propria sensibilità.

Nel nucleo familiare ci può essere tanta severità o anche il contrario, ci possono essere giudizi, sensi di colpa che gli stessi genitori si portano sulle spalle e riversano sui figli senza rendersene conto, ma con danni emotivi enormi.

Certo, avere una famiglia ideale è molto difficile, e spesso si idealizza quella reale facendoci carico di colpe non nostre. Naturalmente tutto a livello inconscio.

Cos’è l’amore? Rispetto e fiducia alla base di tutto

Da un melo non può nascere una pera. Questo è il senso di ciò che ho scritto sopra.

Nascere e crescere in una famiglia dove tra i genitori non c’è rispetto e fiducia tendenzialmente ti porterà a comportarti di conseguenza, perché è quello che hai imparato. Succede anche che, per riscatto, ti comporti in maniera completamente opposta, diventando molto accondiscendente o superando i tuoi limiti pur di sentire dentro di te la gratificazione di aver accontentato l’altro. Ma questo prima o poi ti fa pagare un caro prezzo. A lungo andare perderai il tuo limite di rispetto senza rendertene conto e ti annullerai per gli altri. Sai quando ti accorgerai che sei andata oltre i tuoi limiti annullandoti? Quando la psiche o il corpo cominceranno a farsi sentire: i malesseri nascono anche da qui.

L’ansia sarà costante o, peggio ancora, arriveranno attacchi di panico, mal di testa, sonno irrequieto, colite spastica, disturbi alimentari o altro ancora.

La maschera che indossi: dipendenza affettiva

Di solito chi indossa la maschera della dipendenza affettiva è una persona molto empatica, tende a ricoprire il ruolo della crocerossina per ricevere considerazione.

Può alternare momenti di gioia e di tristezza perché ha paura della solitudine.

Usualmente chiede l’opinione o l’approvazione altrui prima di decidere, ha bisogno di essere sostenuta e approvata nelle sue scelte.

Per questi motivi la persona dipendente ha l’abitudine di aggrapparsi fisicamente a chi ama. Inconsciamente ricerca quello che non ha vissuto nel complesso di Edipo.

E la dipendenza si rafforza subendo atteggiamenti buoni o meno buoni del partner.

Spesso succede che con questa maschera si attirano uomini narcisisti o possessivi. Fino a quando non trasformi questa ferita in tua alleata, attirerai sempre le stesse persone: ogni partner sarà uguale al precedente.

Quante volte sei riuscita a sganciarti da un uomo possessivo o narcisista, seppur soffrendo, promettendoti che sarebbe stata l’ultima? E quante volte hai trovato di nuovo la stessa tipologia di uomo?

O, ancora, quante volte hai deciso di non subire più e di affrontare la separazione con il tuo partner, ma poi non riesci nemmeno a respirare senza di lui?

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Trova dentro di te il coraggio di amarti

Ci sono Donne che consegnano il loro cuore a un uomo, per poi non farselo ridare più. L’amore delle Donne certe volte è un dare senza preoccuparsi di ricevere. Ma dare senza considerare anche se stesse meritevoli d’amore è un grande sbaglio che ha radici antiche.

L’amore, quello vero, quello intenso, quello passionale, non è questo!

Un amore di questo tipo è fatto di briciole, di avanzi. E nessuna Donna lo merita.


No, una Donna non deve farlo! Deve ritornare in connessione con la sua anima, la sua forza interiore.


Come tante altre Donne, Silvia ha deciso di fare con me un percorso di coaching online, in videochiamata, per cambiare la sua vita. Silvia ha scoperto che la sua dipendenza affettiva deriva dal rapporto con il padre, abbiamo lavorato molto bene e ora è LIBERA DI AMARE!

Affronta e supera la dipendenza: 3 consigli per te

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1) Cerca di riconoscere la ferita osservando te stessa da bambina e da adolescente: cosa ricordi? Come si ponevano i tuoi genitori con te?

Taglia il cordone ombelicale e riempiti di amore. Riempi la giornata con quello che ti fa stare bene, anche se è differente dagli altri… molla il giudizio!

Ricorda la tua unicità!

2) Tendi a sentirti o a fare la vittima? Ti senti inferiore? Pensa che oggi hai il potere decisionale, non sei più una bambina e puoi sentirti protagonista nelle stesse situazioni in cui finora hai sentito di essere vittima, anche se stavi solo ripetendo un copione automatizzato.

Cambia il tuo mindset per vivere la tua vita, il tuo scopo, quello per cui sei nata, il tuo ikigai.

3) Ti accolli i disagi degli altri perché hai paura della solitudine?

A te la scelta di continuare così oppure di rafforzare le tue passioni, il tuo talento.

Esci dalla tua comfort-zone perché fuori c’è la tua vita, con le passioni che la rendono unica.



Vuoi sapere come creare un nuovo mindset, il tuo MINDSET VINCENTE?

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